Costruire una staccionata: che legno scegliere?
Stai pensando ad una recinzione in legno per il tuo spazio esterno ma non trovi un'idea precisa di cosa ti serve? Grazie alla nostra esperienza dal 2001 cerchiamo di fare un pò di chiarezza.
Innanzitutto sul nome: ogni produttore o negozio chiama questi elementi in modo diverso, volendo provare a dare una logica possiamo dire che:
• Per staccionata o palizzata solitamente si intende una divisione semplice, realizzata con pali in legno di diametro variabile, con montanti verticali di altezza 100 - 150 cm e traverse orizzontali dritte o a Croce con lunghezza tra i 150 e 200 cm.
• Per recinzione si intende una divisione che utilizza sia elementi in legno, ovvero montanti verticali ed eventualmente traverse di rinforzo, che una rete in metallo o plastica.
• Per steccato di solito si intende un tipo di divisione più chiusa, disponibili in vari modelli, dai classici steccati con palette verticali arrotondate in testa stile western fino a steccati con design più particolari.
Per quanto rigarda le staccionate capita spesso di rivecere richieste e domande su pali in legno per creare recinzioni da esterno, spesso però senza che il cliente abbia un’idea chiara di ciò che vuole, dal tipo di legno al budget. Facciamo un pò di chiarezza sui tipi di legno più utilizzati in Italia per pali e semilavorati da esterno.
IL LEGNO DI PINO
Il pino è il legno da esterno per eccellenza, utilizzato nei grandi brico, garden e vivai. Infatti è una conifera che cresce nell'Europa centrale e settentrionale, ma viene acquistato in tutto il mondo esssendo la specie arborea più importante dal punto di vista economico. La sua crescita, molto lenta, lo rende particolarmente resistente, ma allo stesso tempo anche un legno tenero. Questo permette di assorbire molto bene i trattamenti protettivi.
Il legno di pino al naturale non è molto resistente agli agenti atmosferici. Per renderlo tale è necessario un particolare trattamento: l'impregnazione in autoclave. Questo tipo di trattamentoo consiste nella penetrazione di sali e miscele protettive nella parte più giovane e vulnerabile del tronco ed è finalizzato a rendere il pino resistente agli agenti atmosferici e ai raggi ultravioletti, proteggendolo anche da funghi e insetti.
Leggi QUI il nostro articolo dedicato al Trattamento in Autoclave!
A questo punto, il legno impregnato in autoclave assumerà la classica colorazione verdastra data dalla presenza del rame nel trattamento. Un'impregnazione fatta a dovere assicura la durata del manufatto in pino per più di dieci anni. A tal proposito il CEN (Comitato Europero di Normalizzazione) ha individuato diverse classi di impregnazione:
I nostri pali in legno di pino hanno tutti certificazione HC4. Per conoscere la classe di impregnazione si può pretendere una certificazione della classe dichiarata (come nel caso dei nostri prodotti) o tagliare una fetta del palo ed osservare la sezione: il trattamento protettivo di colore verdastro deve arrivare più i profondità possibile, questo garantisce la durata ne tempo del vostro palo.
I PRINCIPALI COMPORTAMENTI DEL LEGNO TRATTATO IN AUTOCLAVE
Quando parliamo di trattamento, facciamo riferimento al fatto che il prodotto impregnato sia protetto da muffe e marcescenze per un certo periodo di tempo.
Ecco di seguito una lista dei fenomeni che si possono riscontrare, ma che non possono essere considerati come difetti:
- Il riaffioramento dei sali: durante il processo di impreganzione in autoclave, i sali utilizzati per il trattamento possono portare alla comparsa di piccole macchie verdi sulla superificie del legno. Queste macchie non sono altro che residui di resina colorati dal rame utilizzato per il trattamento del legno e non hanno nessuna conseguenza sul legno.
- I nodi: dove cresceva un ramo, il profilo mostra il nodo. Questi non costituiscono, però,un difetto di qualità nell’ambito dei prodotti in legno da giardino.
- La differenza tra tinta e colorazione: il trattamento va a penetrare differentemente nei diversi strati di densità del legno, provocando effetti di colorazione diversi che si attenueranno rapidamente una volta esposto il legno all'esterno.
- Fessure e spaccature: Il legno essicato si comporta in maniera irregolare in funzione della sua densità variabile. Gli elementi esterni (temperatura, umidità dell’aria, esposizione al sole) sono elementi che fanno variare l’essicazione. Questo può provocare il manifestarsi di fessure, soprattutto nei punti dove il legno ha subito il taglio assiale e longitudinale (la resistenza meccanica rimane comunque immutata).
- Fresatura: si parla di fresatura ogni volta che un palo tondo irregolare viene lavorato, attraverso una fresatrice, in modo da ottenere un diametro costante. La “rifilatura” (il processo con cui si va a fare la punta al palo per facilitarne la messa a terra) non è sistematica e dipende dalla possibilità tecnica di realizzazione
- Fuori cuore: talvolta risulta necessario lavorare il prodotto all’interno della periferia del tronco, al fine di ottenere un legno più stabile rispetto a quello vicino al cuore. Si parlerà in questo caso di taglio “fuori cuore”. Il cuore del tronco (sempre presente nei prodotti a base tonda) può causare la presenza di spaccature o fessurazioni più nette.
- Muffa: alle alte temperature, si può verificare sulle parti più robuste del legno, la comparsa di macchie scure chiamate “fungo dell’azzurramento o bluettatura”. Queste sono funghi microscopici, non danneggiano il legno e non ne alterano in alcun modo la resistenza. Tale fenomeno, che compare specialmente durante lo stoccaggio del legno, può scomparire grazie all’azione di agenti atmosferici (quali pioggia, sole e vento) oppure utilizzando uno straccio bagnato con acqua per strofinare e pulire la zona interessata del legno.
- Ossidazione: l’ossidazione scaturisce dalla decolorazione del prodotto dovuta all’azione dei raggi solari UV. Si può evitare, coprendo il prodotto, prima della sua posa o installazione, con pittura o vernice a base d’acqua per il legno. Lo scopo, chiaramente, è quello di ottenere un filtro contro l’azione dei raggi UV.
- Resina: durante il trattamento in autoclave dei legni cosiddetti resinosi (come l’abete, il pino silvestre, etc.) la pressione può far provocare la fuoriuscita di resina sulla loro superifcie. E’ sufficiente rimuoverla attraverso una spatola o un’essenza di trementina.
IL LEGNO DI CASTAGNO
Il legno di castagno è uno dei più conosciuti e diffusi per la realizzazione di pali e semilavorati da esterno, in quanto è uno dei legni più antichi utilizzati per queste lavorazioni. Il castagno è un legno "storico" italiano e ancora oggi la maggior parte è made in Italy. Presenta uno dei più bassi coefficienti di dilatazione, è molto duraturo e resistente all'umidità senza alcun bisogno di trattamento. La sua venatura e durevolezza lo rende difficile da lavorare e la forma irregolare della pianta fa si che vengano messi sul mercato sommariamente scortecciati.
Sul prezzo del palo in castagno va ad incidere molto il fatto che siano scortecciati e selezionati più dritti possibile, così come la zona di origine della pianta. Per esempio un palo in legno di Castagno ø 8 x 200 cm, acquistato in grande quantità da un contadino in Nord Italia, può avere un prezzo intorno ai 2-3 € al pezzo, ma sarà poco dritto e soprattutto molto meno duraturo all'esterno. Il prezzo per lo stesso tipo di palo raccolto in Sud Italia, selezionato e scortecciato meccanicamente ed essiccato all'aria, può superare € 10 e al pezzo, quattro volte tanto. Molto dipende dalle esigenze e dalle aspettative personali.
LEGNO DI ROVERE
Il legno di rovere è impiegato soprattutto per la realizzazione di mobili e pavimenti. Sarà, quindi, più raro riuscire a trovare sul mercato dei pali in rovere. In realtà, il rovere è un ottimo legno da esterno, in particolare se di provenienza Russa o Scandinava e, quindi, cresciuto in ambienti estremi. Ha massima durata (50 anni) senza bisogno di alcun trattamento o verniciatura. Inoltre, il colore molto chiaro e privo di nodi lo rende perfetto per staccionate e altre strutture.
Unica avvertenza: questo legno, nel primo periodo di esposizione all'esterno, ha una forte fuoriuscita di tannino, che potrebbe macchiare di giallo le staffe in metallo che reggono i montanti di una staccionata. Basterà comunque pulire le staffe con un detergente dommestico per farle tornare come nuove. Come tutti i legni, anche il Rovere è soggetto a fessurazione longitudinale e cambio di colore, che ovviamente non compromettono in alcun modo la durata della nostra staccionata.
Il prezzo dei pali in Rovere è chiaramente più alto rispetto agli altri sopra elencati, in base alla bellezza e alle caratteristiche. Inoltre non riuscirai a trovarli in un brico qualunque, ma solo in negozi professionali specializzati. E' il prodotto giusto per chi vuole investire su qualcosa che durerà a vita.
LEGNO DI ROBINIA - ACACIA
La robinia è un legno molto diffuso in Italia: tendono a deformarsi, sono difficili da lavorare e da essicare. Per questo sono utilizzati soprattutto nelle opere agrigole molto semplici, come sostegno di viti e coltivazioni, contenimento della terra ecc...
Il prezzo è molto variabile e difficilmente si trova nei negozi, ma va cercato direttamente alla fonte presso un contadino o taglialegna.
I LEGNI TROPICALI
Questi legni sono molto costosi senza dare vantaggi veri e propri, ma semplicemente un aspetto estetico migliore. Costano fino a 20 volte tanto rispetto agli altri tipi di legno. Per questo motivo le produzioni si limitano a paletti squadrati utilizzati come sostegno per steccati e cancelli. Stanno scomparendo dal mercato.
STACCIONATE IN LEGNO